Date: 11/02/2016 Author: Gilda
La mia casa è grande.
Attorno al focolare sempre mi aspettano genitori, fratelli, zii, cugini e una forte donna, la mia nonna.
A sud della mia casa c’è un giardino botanico pieno di alberi e piante rare. Il più bello è un ficus gigante con radici enormi su cui posso sedermi. In questa parte della mia casa le strade hanno nomi scritti in italiano, arabo e aramaico. Le donne hanno capelli e occhi nerissimi e il sole accoglie chiunque arrivi dal mare e da paesi lontani ancora più a est e a sud.
Dal soggiorno si vede il Mar Tirreno. Al tramonto il sole, caldo e rosso e come un tuorlo d’uovo, vi si bagna alla ricerca di frescura. Quando s’immerge completamente, un fumo tiepido si innalza dall’orizzonte arancione fluorescente e il blu scuro accoglie la sera e le cicale.
Dalla cucina arriva un profumo di aglio, prezzemolo e bucce di limone. Nei recipienti cannolicchi e telline ancora mezzi vivi.
La mia cameretta è colorata, piena di foto, ricordi e spirito. Centinaia di chiese antichissime e dal buco della serratura s’intravede la cupola di San Pietro.
Ogni tanto visito la zona ovest della mia casa. Lì si parla la lingua di quelli che si dice siano stati a lungo dalle nostre parti. Sarà per questo che anche mia nonna li capiva. Nonni, sorelle e amici iberici. All’ombra di un ulivo riposa un bel fiore.
Al centro della casa si trova un Tempio. In questo Tempio scorre un fiume e lungo il fiume è l’albero di un’anima volata in cielo diventata aria, luce, stelle, musica e profumo. Attorno all’albero, l’amore. L’amore di amici fratelli, neonati inviatici dal cielo dopo che la nostra stella è andata via, a ricordarci dell’innocenza e per alimentare in noi ad ogni loro sguardo la nostalgia del paradiso. L’amore dei miei amici è l’olio che mi spalmo addosso ogni mattina dopo la doccia per sentirimi protetta e benedetta. In questa parte della casa c’è anche un posto dove il mio intelletto e le mie abilità sono cresciuti. Lo chiamano lavoro, io spesso lo mischio con la vita.
A Nord della mia casa – chi avrebbe mai detto che avrei tanto amato il NORD – ci sono le ultime due stanze. Per ora.
In una di queste, la gente quando saluta dice “Moin, Moin!”. Il fiume è così grande che sembra un mare. Al porto enormi container arrivati da mari lontani vengono spostati dalle gru. Dalla finestra della mia stanza sembrano mattoncini lego rossi e blu. Qui in ogni strada e ristorante in cui sono stata, vaga un’anima entusiasta e curiosa. Un’anima affascinata da questo vento e dal suono delle grosse navi che rientrano nel porto. Si respira un'aria nostalgica e la Sehnsucht che consuma diverse persone che qui ho conosciuto. Forse è la porta sul mare.
Manca ancora un'ultima stanza, quella da cui sto scrivendo. La più vecchia, dopo la cucina e il focolare. E’ la stanzetta della piccola ragazza con i grandi sogni. Il mondo in cui mi rifugiavo, pieno di phrasal verbs, letture, scones e clotted cream, carta da parati, “sorry”, “please” e “would you mind”. Anche lì ho sempre trovato una torta di compleanno e birthday cards. Ora ho ancora due grandparents e alcuni amici che sono partiti dal mio stesso focolare.
Insomma, una torre di Babele in un'arca di Noè.
Si, perché la mia casa è tutto il mondo, ogni angolo in cui ho trovato l’amore. È GRANDE ed è la mia RICCHEZZA.
Da quando ho capito questo, ho smesso di essere triste se non vivo qua o là, perché in ogni luogo in cui ci sia ancora un pensiero o una parola per me, lì sono a casa. Se qualche volta mi sento sola, preparo una piccola borsa, mi trasferisco in un'altra stanza, faccio ricarica e torno.
WORLD SWEET HOME.
PAsMARIACeDR_LUCpzANIA_SARomaEs~MUC_HH_uk_to be continued